la malva, pianta comune, ma utilissima
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la malva, pianta comune, ma utilissima
Malva (Malva silvestris):utilizzo
La malva si trova in tutta l'area mediterranea, dalla costa fino ai 1300 metri
La malva è utile nei casi di mal di gola, bronchite, tosse, afte, gastriti, infiammazioni intestinali, è rilassante del sistema nervoso e aiuta ad avere un sonno più rilassato; è lievemente lassativa.
Se ne fanno decotti, sia con foglie fresche (più giovevoli) che secche, per uso esterno o interno.
Le sue proprietà sono emollienti e antinfiammatorie, agenti sui tessuti molli, per cui si usa il decotto in caso di tosse, soprattutto se catarrale; è utile per regolare le funzioni dell'intestino (in gravidanza, non avendo controindicazioni, serve molto, visto che non sono indicati i normali lassativi), per faringiti e coliti.
Se ne fanno infusi (un cucchiaio colmo di malva essiccata o un pugno di foglie fresche in una tazza da tè di acqua bollente), spremendo bene le foglie quando si filtra e impacchi (utile anche nelle scottature).
Trova un buon utilizzo anche per uso esterno: sciacqui fatti col decotto in caso di gengiviti, ascessi o stomatiti, ma anche per faringiti; lavande in caso di vaginiti; impacchi e sciacqui nelle infiammazioni o arrossamenti degli occhi.
Si utilizza anche in cucina, sia cruda che cotta, badando ad usare i getti giovani: si usa nelle zuppe, associata ad altre verdure; sta benissimo assieme ai carciofi in una vellutata, ma anche sola, sempre ridotta a crema, con brodo vegetale; si usa tagliuzzata cruda (foglie giovani), nelle frittate, ma anche unita ad erbe tenere di campo, in insalate primaverili.
Per il decotto, si usa un cucchiaio di foglie e fiori in una tazza d'acqua fredda, si porta a bollore, si fa bollire per 1 o 2 minuti, quindi, coprendo, si lascia in infusione per una decina di minuti, quindi si filtra e si beve, con un poco di miele, se piace. Chiaramente, se le foglie sono fresche, avendo un maggior volume rispetto al secco, se ne usa una manciata.
Per la pelle ruvida e le prime rughette si prepara una pomata facendo bollire insieme, a bagnomaria, 60 g di foglie fresche di malva spezzettate con 80 g di burro. Si fa bollire fino all'evaporazione dell'acqua contenuta nelle foglie, poi si mette in un vasetto e si usa la sera sulla pelle ben pulita.
Se secca, sarebbe meglio comprarla in erboristeria. Si trova dovunque e se si riesce, si raccoglie quando fiorisce (lontano dalle strade) e si fa seccare all'ombra e in un sacchetto di carta.
Non esistono controindicazioni.
Trova un buon utilizzo anche per uso esterno: sciacqui fatti col decotto in caso di gengiviti, ascessi o stomatiti, ma anche per faringiti; lavande in caso di vaginiti; impacchi e sciacqui nelle infiammazioni o arrossamenti degli occhi.
Si utilizza anche in cucina, sia cruda che cotta, badando ad usare i getti giovani: si usa nelle zuppe, associata ad altre verdure; sta benissimo assieme ai carciofi in una vellutata, ma anche sola, sempre ridotta a crema, con brodo vegetale; si usa tagliuzzata cruda (foglie giovani), nelle frittate, ma anche unita ad erbe tenere di campo, in insalate primaverili.
Per il decotto, si usa un cucchiaio di foglie e fiori in una tazza d'acqua fredda, si porta a bollore, si fa bollire per 1 o 2 minuti, quindi, coprendo, si lascia in infusione per una decina di minuti, quindi si filtra e si beve, con un poco di miele, se piace. Chiaramente, se le foglie sono fresche, avendo un maggior volume rispetto al secco, se ne usa una manciata.
La malva si trova in tutta l'area mediterranea, dalla costa fino ai 1300 metri
La malva è utile nei casi di mal di gola, bronchite, tosse, afte, gastriti, infiammazioni intestinali, è rilassante del sistema nervoso e aiuta ad avere un sonno più rilassato; è lievemente lassativa.
Se ne fanno decotti, sia con foglie fresche (più giovevoli) che secche, per uso esterno o interno.
Le sue proprietà sono emollienti e antinfiammatorie, agenti sui tessuti molli, per cui si usa il decotto in caso di tosse, soprattutto se catarrale; è utile per regolare le funzioni dell'intestino (in gravidanza, non avendo controindicazioni, serve molto, visto che non sono indicati i normali lassativi), per faringiti e coliti.
Se ne fanno infusi (un cucchiaio colmo di malva essiccata o un pugno di foglie fresche in una tazza da tè di acqua bollente), spremendo bene le foglie quando si filtra e impacchi (utile anche nelle scottature).
Trova un buon utilizzo anche per uso esterno: sciacqui fatti col decotto in caso di gengiviti, ascessi o stomatiti, ma anche per faringiti; lavande in caso di vaginiti; impacchi e sciacqui nelle infiammazioni o arrossamenti degli occhi.
Si utilizza anche in cucina, sia cruda che cotta, badando ad usare i getti giovani: si usa nelle zuppe, associata ad altre verdure; sta benissimo assieme ai carciofi in una vellutata, ma anche sola, sempre ridotta a crema, con brodo vegetale; si usa tagliuzzata cruda (foglie giovani), nelle frittate, ma anche unita ad erbe tenere di campo, in insalate primaverili.
Per il decotto, si usa un cucchiaio di foglie e fiori in una tazza d'acqua fredda, si porta a bollore, si fa bollire per 1 o 2 minuti, quindi, coprendo, si lascia in infusione per una decina di minuti, quindi si filtra e si beve, con un poco di miele, se piace. Chiaramente, se le foglie sono fresche, avendo un maggior volume rispetto al secco, se ne usa una manciata.
Per la pelle ruvida e le prime rughette si prepara una pomata facendo bollire insieme, a bagnomaria, 60 g di foglie fresche di malva spezzettate con 80 g di burro. Si fa bollire fino all'evaporazione dell'acqua contenuta nelle foglie, poi si mette in un vasetto e si usa la sera sulla pelle ben pulita.
Se secca, sarebbe meglio comprarla in erboristeria. Si trova dovunque e se si riesce, si raccoglie quando fiorisce (lontano dalle strade) e si fa seccare all'ombra e in un sacchetto di carta.
Non esistono controindicazioni.
Trova un buon utilizzo anche per uso esterno: sciacqui fatti col decotto in caso di gengiviti, ascessi o stomatiti, ma anche per faringiti; lavande in caso di vaginiti; impacchi e sciacqui nelle infiammazioni o arrossamenti degli occhi.
Si utilizza anche in cucina, sia cruda che cotta, badando ad usare i getti giovani: si usa nelle zuppe, associata ad altre verdure; sta benissimo assieme ai carciofi in una vellutata, ma anche sola, sempre ridotta a crema, con brodo vegetale; si usa tagliuzzata cruda (foglie giovani), nelle frittate, ma anche unita ad erbe tenere di campo, in insalate primaverili.
Per il decotto, si usa un cucchiaio di foglie e fiori in una tazza d'acqua fredda, si porta a bollore, si fa bollire per 1 o 2 minuti, quindi, coprendo, si lascia in infusione per una decina di minuti, quindi si filtra e si beve, con un poco di miele, se piace. Chiaramente, se le foglie sono fresche, avendo un maggior volume rispetto al secco, se ne usa una manciata.
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