*Cicerchiata di Pesaro

Cicerchiata

La cicerchiata è tipica, marchigiana, per Carnevale; questa è la ricetta che si usa nella mia città e comunque nella mia famiglia:
Impasto
300 g farina 0
2 uova
3 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di olio extrav
1 bicchierino di mistrà (tipico marchigiano, ma vanno bene anche anice, o rum, o grappa, o maraschino)
1 pizzico di sale

per il miele:
200 g di miele
50 g di zucchero semolato
la buccia di 2 arance (o un'arancia e un  limone) tagliata minutamente (non grattugiata)
a piacere, uan manciata di mandorle a filetti o a lamelle

Impastare in un impasto morbido, ma lavorabile; una volta impastato il tutto, procedere come per gli gnocchi, facendo dei rotolini abbastanza finio e tagliare i rotolini a misura di un'unghia (non del pollice!)
Friggerli in abbondante olio (anche se la ricetta vuole lo strutto!). Io uso una pentola da 20, max 22 cmm di diametro.

Una volta scolati tutti, in una padella larga, meglio se antiaderente, versare lo zucchero semolato e il miele, far sciogliere appena, unire buccia di arancia e mandorle e far sciogliere bene, sempre mescolando.
Quando il miele comincia a schiumare ben bene, versare le palline di pasta, mescolare molto bene per impregnarle di miele e versare su un piatto da portata, unto di olio.
Con le mani bagnate di acqua fredda o con l'aiuto di mezzo limone, dare la forma a ciambella.

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che belli!
mi son sempre chiesta che differenza passa tra la cicerchiata e gli struffoli

Beh, non è tanta, ma nell'impasto da noi non ci vanno né strutto o burro, ma solo olio; si usano meno uova, non si mettono canditi; si usa la buccia di arancia o arancia e limone tritata finemente e la si fa passare nel miele mentre si scioglie; al miele si aggiunge anche un poco di zucchero; niente bicarbonato o pizzico dli lievito nell'impasto e infine, nell'impasto di dovrebbe usare, come liquore, solo il mistrà. Le palline di pasta dovrebbero essere anche un po' più piccole di come le ho fatti io, grandi, insomma, come le cicerchie da cui prende il nome. Piccole differenze, ma che cambiano il sapore.

Te l'ho già detto, è una meraviglia. Peccato nion poterla mangiare per davvero, mi accontento di addentarne un pezzetto virtualmente.

Siamo confinanti, ma qui in Romagna è un dolce che non si usa. Posso sempre introdurlo io visto che con le tue ricette, Gisella, faccio sempre una gran bella figura.

Grazie!

Grazie a te, Carla! In effetti è un dolce marchigiano...   

 

grazie Gisella !