MADAMA BUTTERFLY
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MADAMA BUTTERFLY
MADAMA BUTTERFLY
Tragedia giapponese in tre atti (ma nella diretta della Scala saranno 2 come era la prima stesura del 1904)
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Giacomo Puccini verso la fine del 1800 vede a teatro una pièce teatrale di un atto e si innamora di quel dramma al punto che decide con i librettisti Illica e Giacosa di farne un'opera. Puccini crede molto in quest'opera, è sicuro che sia un successo e proprio per questo sceglie come debutto il teatro alla Scala, ma le cose vanno diversamente. L'opera è un fiasco, più dovuto al clima ostile che circondava il musicista vista che la volta successiva in un altra città fu accolta trionfalmente, ma indomito Puccini fa qualche cambiamento e la modifica portando l'opera a tre atti invece dei due che aveva scritto lui.
Fu un'opera laboriosa, ci vollero quasi 3 anni per portarla a termine. Puccini credeva in questa figura di geisha innamorata e gentile, così come credeva in una vicinanza tra oriente e occidente e con l'aiuto di un'attrice giapponese fece una minuzioaa ricerca nelle musiche orientali che spesso eccheggiano nell'opera.
La prima versione debuttò al teatro alla Scala nel 1904... la versione definitiva debuttò a Torino con Arturo Toscanini nel 1906. Da allora ai giorni nostri al Metropolitan di New York è l'opera più eseguita.
La trama di per sé è semplice: niente guerra, niente battaglie...solo la storia struggente di una quindicenne (Cio-cio-san) innamorata, poi sedotta e abbandonata da un militare della marina americana ed è per questo che durante l'opera rieccheggia ogni tanto l'inno della marina. La lunga attesa di Pinkerton, padre del bambino nato nel frattempo, quell'attesa di un fil di fumo laggiù nel porto della nave Abramo Lincoln che porterà il suo amato, la delusione nel vedere una donna bionda a fianco del suo sposo, il suicidio perchè “con onor muore chi non può serbar vita con onore”.
Personaggi e interpresi
Cio-cio-san (Madama Butterfly) – soprano
Tenente Pinkerton – tenore
Goro (sensale di matrimonio) – tenore
Sharpless (console americano) – baritono
Suzuky (cameriera di Cio-cio-san)– mezzo soprano
Lo zio bonzo -basso
Atto primo
C'è aria di festa, Pinkerton aspetta la sua futura sposa, la quindicenne geisha Cio-cio-san, che lui chiama Butterly (farfallina), e Goro il sensale di matrimonio mostra al tenente americano la bellezza della casa, la servitù, la cameriera della ragazza.
Si unisce a Pinkerton anche il console americano Sharpless e tra i due uomini si svolge una allegra chiacchierata dove il tenente non esita a farsi bello della sua vita galante e libertina, dichiarando di voler sposare Cio-cio-san con il rituale giapponese in modo da poterla poi ripudiare dopo anche un mese. Arriva il corteo nuziale con la sposa che ignora i sentimenti dello sposo e chiacchiera felice con le sue amiche... racconta poi che non ha papà, ma ha tanti altri parenti come per esempio lo zio bonzo. I parenti sfilano felici e riverenti, i due fidanzati si sposano, mentre lei tutta felice al saluto verso Madame Butterly risponde felice Madama Pinkerton, ma mentre si festeggia e si brinda arriva lo zio bonzo che maledice la sposa per aver abbandonato la religione della sua famiglia e Pinkerton lo caccia “fuori da casa mia”. Butterly è disperata e Pinkerton la consola preparandosi così alla notte che ormai è scesa.
Bimba dagli occhi pieni di malìa
Atto secondo
Sono passati 3 anni, 3 anni da quando Pinkerton è tornato in America, senza sapere che Madama Butterfly continua ad aspettarlo con amore sicura del suo ritorno anche perchè è nato un bimbo da quell'amore e non vedo l'ora di dirglielo, di farglielo conoscere.
È in questo atto che forse c'è il più bel grido d'amore e di speranza che esista... Butterflay aspetta che la nave arrivi, aspetta Pinkerton che corre da lei, troppo sicura dell'amore che lui ha per lei...
Ascoltatela ...anche se non vi piace l'opera, ascoltate la voce della Callas, si percepiscono molto bene anche le parole struggenti
Purtroppo al posto di Pinkerton arriva il console. Ha con sè una lettera, una lettera triste e amara che non vorrebbe consegnare. La lettera che annuncia l'arrivo di Pinkerton con una moglie americana...ci prova, ma non ce la fa, poi quando Butterly gli fa vedere il bambino comprende che è impossibile, non ce la fa parlarle della lettera e darle un dispiacere così grande.
Intanto Goro, il sensale di matrimonio, si dà da fare perchè per la legge giapponese una donna abbandonata è una donna libera e vuole darle marito, ma Butterfly rifiuta sdegnata, lei È una donna sposata.
La situazione precipita, in porto sta attraccando una nave, la Abramo Lincoln, la nave di Pinkerton. Butterflay la vede dal cannocchiale col quale tutti i giorni spia il porto. La felicità è incontenibile, chiama Suzuki, sparge fiori, si mette il vestito da sposa e si siede ad aspettarlo...fiduciosa...felice... e qui abbiamo il famosissimo coro a bocca chiusa, un coro da brivido. Coro che sta proprio a significare l'attesa infinita di Cio-cio-san che aspetta lo sposo tutta la notte.
Anche qui, mi ripeto... ascoltatelo e uno dei pezzi più bello di tutti i tempi, da brivido:
Atto terzo
La notte è passata e Pinkerton non si è visto e Butterfly porta il bimbo a dormire. Il console inglese ha avvisato il tenente che Butterfly ha un figlio, un figlio suo e Pinkerton va da lei con la sola intenzione di portarle via il bambino per crescerlo con criteri occidentali. Anche il console spinge in questa direzione...quel bimbo biondo con gli occhi azzurri dai tratti così occidentali può star meglio negli Stati Uniti.
Butterfly finalmente capisce, tutto all'improvviso le è chiaro, e quando vede arrivare quello che credeva fosse il suo sposo, con la moglie americana, capisce che sono venuti a prendere il bambino.
Il tenente ha un improvviso attacco di nostalgia e guardando la casa piena di fiori di Cio-cio-san si rende conto di quanto vile è:
Pinkerton non regge al rimorso e scappa... Cio-cio-san ha già deciso. Darà il bambino al padre e lei si ucciderà con la spada del padre mentre Pinkterton in lontananza la chiama. Ma ormai è tardi.
Qui c'è l'opera completa: un ricordo di Daniela Dessì, grande soprano italiano scomparso recentemente all'età di 59 anni.
Tragedia giapponese in tre atti (ma nella diretta della Scala saranno 2 come era la prima stesura del 1904)
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Giacomo Puccini verso la fine del 1800 vede a teatro una pièce teatrale di un atto e si innamora di quel dramma al punto che decide con i librettisti Illica e Giacosa di farne un'opera. Puccini crede molto in quest'opera, è sicuro che sia un successo e proprio per questo sceglie come debutto il teatro alla Scala, ma le cose vanno diversamente. L'opera è un fiasco, più dovuto al clima ostile che circondava il musicista vista che la volta successiva in un altra città fu accolta trionfalmente, ma indomito Puccini fa qualche cambiamento e la modifica portando l'opera a tre atti invece dei due che aveva scritto lui.
Fu un'opera laboriosa, ci vollero quasi 3 anni per portarla a termine. Puccini credeva in questa figura di geisha innamorata e gentile, così come credeva in una vicinanza tra oriente e occidente e con l'aiuto di un'attrice giapponese fece una minuzioaa ricerca nelle musiche orientali che spesso eccheggiano nell'opera.
La prima versione debuttò al teatro alla Scala nel 1904... la versione definitiva debuttò a Torino con Arturo Toscanini nel 1906. Da allora ai giorni nostri al Metropolitan di New York è l'opera più eseguita.
La trama di per sé è semplice: niente guerra, niente battaglie...solo la storia struggente di una quindicenne (Cio-cio-san) innamorata, poi sedotta e abbandonata da un militare della marina americana ed è per questo che durante l'opera rieccheggia ogni tanto l'inno della marina. La lunga attesa di Pinkerton, padre del bambino nato nel frattempo, quell'attesa di un fil di fumo laggiù nel porto della nave Abramo Lincoln che porterà il suo amato, la delusione nel vedere una donna bionda a fianco del suo sposo, il suicidio perchè “con onor muore chi non può serbar vita con onore”.
Personaggi e interpresi
Cio-cio-san (Madama Butterfly) – soprano
Tenente Pinkerton – tenore
Goro (sensale di matrimonio) – tenore
Sharpless (console americano) – baritono
Suzuky (cameriera di Cio-cio-san)– mezzo soprano
Lo zio bonzo -basso
Atto primo
C'è aria di festa, Pinkerton aspetta la sua futura sposa, la quindicenne geisha Cio-cio-san, che lui chiama Butterly (farfallina), e Goro il sensale di matrimonio mostra al tenente americano la bellezza della casa, la servitù, la cameriera della ragazza.
Si unisce a Pinkerton anche il console americano Sharpless e tra i due uomini si svolge una allegra chiacchierata dove il tenente non esita a farsi bello della sua vita galante e libertina, dichiarando di voler sposare Cio-cio-san con il rituale giapponese in modo da poterla poi ripudiare dopo anche un mese. Arriva il corteo nuziale con la sposa che ignora i sentimenti dello sposo e chiacchiera felice con le sue amiche... racconta poi che non ha papà, ma ha tanti altri parenti come per esempio lo zio bonzo. I parenti sfilano felici e riverenti, i due fidanzati si sposano, mentre lei tutta felice al saluto verso Madame Butterly risponde felice Madama Pinkerton, ma mentre si festeggia e si brinda arriva lo zio bonzo che maledice la sposa per aver abbandonato la religione della sua famiglia e Pinkerton lo caccia “fuori da casa mia”. Butterly è disperata e Pinkerton la consola preparandosi così alla notte che ormai è scesa.
Bimba dagli occhi pieni di malìa
Atto secondo
Sono passati 3 anni, 3 anni da quando Pinkerton è tornato in America, senza sapere che Madama Butterfly continua ad aspettarlo con amore sicura del suo ritorno anche perchè è nato un bimbo da quell'amore e non vedo l'ora di dirglielo, di farglielo conoscere.
È in questo atto che forse c'è il più bel grido d'amore e di speranza che esista... Butterflay aspetta che la nave arrivi, aspetta Pinkerton che corre da lei, troppo sicura dell'amore che lui ha per lei...
Ascoltatela ...anche se non vi piace l'opera, ascoltate la voce della Callas, si percepiscono molto bene anche le parole struggenti
Purtroppo al posto di Pinkerton arriva il console. Ha con sè una lettera, una lettera triste e amara che non vorrebbe consegnare. La lettera che annuncia l'arrivo di Pinkerton con una moglie americana...ci prova, ma non ce la fa, poi quando Butterly gli fa vedere il bambino comprende che è impossibile, non ce la fa parlarle della lettera e darle un dispiacere così grande.
Intanto Goro, il sensale di matrimonio, si dà da fare perchè per la legge giapponese una donna abbandonata è una donna libera e vuole darle marito, ma Butterfly rifiuta sdegnata, lei È una donna sposata.
La situazione precipita, in porto sta attraccando una nave, la Abramo Lincoln, la nave di Pinkerton. Butterflay la vede dal cannocchiale col quale tutti i giorni spia il porto. La felicità è incontenibile, chiama Suzuki, sparge fiori, si mette il vestito da sposa e si siede ad aspettarlo...fiduciosa...felice... e qui abbiamo il famosissimo coro a bocca chiusa, un coro da brivido. Coro che sta proprio a significare l'attesa infinita di Cio-cio-san che aspetta lo sposo tutta la notte.
Anche qui, mi ripeto... ascoltatelo e uno dei pezzi più bello di tutti i tempi, da brivido:
Atto terzo
La notte è passata e Pinkerton non si è visto e Butterfly porta il bimbo a dormire. Il console inglese ha avvisato il tenente che Butterfly ha un figlio, un figlio suo e Pinkerton va da lei con la sola intenzione di portarle via il bambino per crescerlo con criteri occidentali. Anche il console spinge in questa direzione...quel bimbo biondo con gli occhi azzurri dai tratti così occidentali può star meglio negli Stati Uniti.
Butterfly finalmente capisce, tutto all'improvviso le è chiaro, e quando vede arrivare quello che credeva fosse il suo sposo, con la moglie americana, capisce che sono venuti a prendere il bambino.
Il tenente ha un improvviso attacco di nostalgia e guardando la casa piena di fiori di Cio-cio-san si rende conto di quanto vile è:
Pinkerton non regge al rimorso e scappa... Cio-cio-san ha già deciso. Darà il bambino al padre e lei si ucciderà con la spada del padre mentre Pinkterton in lontananza la chiama. Ma ormai è tardi.
Qui c'è l'opera completa: un ricordo di Daniela Dessì, grande soprano italiano scomparso recentemente all'età di 59 anni.
Ultima modifica di Aurora il Mer Nov 30, 2016 9:03 pm - modificato 1 volta.
Re: MADAMA BUTTERFLY
conosco quest'opera, il mio papà amava la lirica (io preferisco la musica classica) domani l'ascolterò con piacere, grazie per il racconto, non ricordavo bene la storia
mariella- Moderatori
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Località : acireale
Re: MADAMA BUTTERFLY
grazie aurora. è una di quelle che conosco, perchè era la preferita della mia mamma
Re: MADAMA BUTTERFLY
Grazie, oggi pomeriggio mi mettero' comoda e me l'ascolterò' con piacere.
Danielagriner- matta certificata
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Re: MADAMA BUTTERFLY
Che meraviglia!!!!! Grazie Aurora!!!!! Da buona ignorante in materia conoscevo solo "un bel dì vedremo" e mi ha sempre commossa, ora mi commuovo anche di più!
donatellas- matta sicura
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Età : 65
Località : Milano
Re: MADAMA BUTTERFLY
Grazie Aurora, la conosco perchè papà Alberto (il papà della mia amica, ce la faceva ascoltare spesso.
Scritta da te è ancora più bella
Re: MADAMA BUTTERFLY
spero che la mettano on line prima o poi, perchè la prima della Scala 2016 è stata veramente memorabile sotto tutti i punti di vista.
Re: MADAMA BUTTERFLY
Grazie Aurora ,amo la lirica e in particolare quest'opera ,tanto cara per il mio papa'...
per non parlare della voce della Divina Callas
per non parlare della voce della Divina Callas
Elia-P- matta semplice
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Località : Atri
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