Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
+3
Maria21
Rosetta 46
Aurora
7 partecipanti
Pagina 1 di 1
Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
NABUCCO
Dramma in quattro parti
Libretto di Temistocle Solera, tratto dal dramma Nabuchdonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francio Cornu e dal balletto Nabuccodonosor di Antonio Cortesi.
Musica di Giuseppe Verdi
Personaggi e interpreti
Nabucco, re di Babilonia – baritono
Ismaele, figlio del re di Gerusalemme – tenore
Zaccaria, gran Pontefice degli ebrei – basso
Abgaille, figlia/schiava di Nabucco – soprano
Fenena , figlia di Nabucco – soprano
Il Gran Sacerdote di Belo – basso
Anna, sorella di Zaccaria – soprano
In scena soldati babilonesi, ebrei, leviti, Vergini donne babilonesi, popolo… è un opera in cui il coro è molto presente direi che è il protagonista dell’opera.
L’opera è ambientata nel 578 a.C. e la prima rappresentazione è stata a Milano, al Teatro alla Scala, il 9 marzo 1852 e fu un successo strepitoso.
Nabucco è una delle opere più belle di Verdi, nata nel suo periodo più buio e brutto. All’età di appena 27 anni in due anni perse il figlio ancora piccolo e la moglie Margherita Barezzi. Il dolore insopportabile lo aveva annientato non portando a termine quello che il direttore del teatro alla Scala gli aveva commissionato e cioè 3 opere da rappresentare nel suo teatro.
Verdi aveva scritto fino a quel momento due sole opere: “Oberto, conte di San Bonifacio”, un’opera buona, ma che non lasciò il segno e dopo pochi mesi la morte della moglie “Un giorno di regno” e che per ironia del destino doveva essere un’opera comica fu inevitabilmente un insuccesso al punto che non venne più rappresentata.
Verdi distrutto in tutti i sensi si ritirò a Busseto convinto di non comporre mai più e facendo di tanto in tanto un salto a Milano.
Qui non si può non parlare di quelli che “si dice” che accadde.
A Milano incontrò forse casualmente l’impresario della Scala che gli aveva commissionato le tre opere e che nonostante l’insuccesso della seconda gli chiese di comporre anche la terza facendogli vedere un libretto che già un altro compositore aveva rifiutato. Verdi rifiutò di nuovo, ma nel salutarsi l’impresario Merelli gli fece scivolare nella tasca del cappotto il libretto di Nabucco.
Verdi arrivò a casa e dal cappotto cadde il libretto aperto proprio sul coro degli ebrei, un'altra versione dice che appoggiò lo spartito aperto al pianoforte proprio sul Va pensiero…insomma fu il caso, fu il destino, Verdi si mise al pianoforte e da qui è storia… le note struggenti del Va pensiero vanno sospinte proprio da tutto il dolore che aveva dentro, insieme a un nuovo modo di comporre, la musica è parte effettiva della storia, è bella, è immediata, non ci sono tempi morti, il ritmo è continuo e così prese il via una delle opere più belle di Verdi che debuttò trionfalmente alla Scala.
Contrariamente al solito l’opera è divisa in 4 parti e non in 4 atti: Gerusalemme, L’empio, La profezia, L’idolo infranto. Sembrano 4 parti a sè stanti e Abgaille nel giorno del debutto fu interepretata da Giuseppina Strepponi, quella che poi divenne la donna della sua vita fino alla fine.
Di Va pensiero se ne sono appropriati in tanti: Per prima il popolo sotto il dominio austriaco e famoso è rimasto l’acronimo W VERDI = W Vittorio Emanuele Re D’Italia, lo stesso coro era stato uno dei simboli del nostro risorgimento, se n’è appropriato negli anni passati un partito del nord e per anni si è pensato di usarlo come inno nazionale italiano. La cosa non ha avuto seguito perché come qualcuno ha fatto giustamente notare quel coro narra di ebrei sconfitti…quel coro narra di persone disperate che piangono la loro sconfitta certi di non avere futuro e rimpiangono la patria sì bella e perduta e difatti alla fine dello struggente coro interviene Zaccaria, loro pontefice, a dar loro la sveglia… non piangete come femmine imbelli… e svanisce la poesia…ma il popolo si rispecchiava in quelle parole che ancora oggi accompagnate dalla splendida musica danno i brividi.
Meglio precisare che tra l’invasione del regno di Gerusalemme da parte di Nabuccodonosor e la liberazione del popolo ebraico dalla deportazione passa all’incirca mezzo secolo. Ovviamente nel libretto tutto è molto concentrato e peraltro ci sono personaggi come Fenene, Abigaille e Ismaele che non compaiono nella Bibbia.
Di fatto in quest’opera scorrono due trame parallele: la storia d’amore e il conflitto tra Ebrei ed Assiri.
Parte prima - Gerusalemme
Dramma in quattro parti
Libretto di Temistocle Solera, tratto dal dramma Nabuchdonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francio Cornu e dal balletto Nabuccodonosor di Antonio Cortesi.
Musica di Giuseppe Verdi
Personaggi e interpreti
Nabucco, re di Babilonia – baritono
Ismaele, figlio del re di Gerusalemme – tenore
Zaccaria, gran Pontefice degli ebrei – basso
Abgaille, figlia/schiava di Nabucco – soprano
Fenena , figlia di Nabucco – soprano
Il Gran Sacerdote di Belo – basso
Anna, sorella di Zaccaria – soprano
In scena soldati babilonesi, ebrei, leviti, Vergini donne babilonesi, popolo… è un opera in cui il coro è molto presente direi che è il protagonista dell’opera.
L’opera è ambientata nel 578 a.C. e la prima rappresentazione è stata a Milano, al Teatro alla Scala, il 9 marzo 1852 e fu un successo strepitoso.
Nabucco è una delle opere più belle di Verdi, nata nel suo periodo più buio e brutto. All’età di appena 27 anni in due anni perse il figlio ancora piccolo e la moglie Margherita Barezzi. Il dolore insopportabile lo aveva annientato non portando a termine quello che il direttore del teatro alla Scala gli aveva commissionato e cioè 3 opere da rappresentare nel suo teatro.
Verdi aveva scritto fino a quel momento due sole opere: “Oberto, conte di San Bonifacio”, un’opera buona, ma che non lasciò il segno e dopo pochi mesi la morte della moglie “Un giorno di regno” e che per ironia del destino doveva essere un’opera comica fu inevitabilmente un insuccesso al punto che non venne più rappresentata.
Verdi distrutto in tutti i sensi si ritirò a Busseto convinto di non comporre mai più e facendo di tanto in tanto un salto a Milano.
Qui non si può non parlare di quelli che “si dice” che accadde.
A Milano incontrò forse casualmente l’impresario della Scala che gli aveva commissionato le tre opere e che nonostante l’insuccesso della seconda gli chiese di comporre anche la terza facendogli vedere un libretto che già un altro compositore aveva rifiutato. Verdi rifiutò di nuovo, ma nel salutarsi l’impresario Merelli gli fece scivolare nella tasca del cappotto il libretto di Nabucco.
Verdi arrivò a casa e dal cappotto cadde il libretto aperto proprio sul coro degli ebrei, un'altra versione dice che appoggiò lo spartito aperto al pianoforte proprio sul Va pensiero…insomma fu il caso, fu il destino, Verdi si mise al pianoforte e da qui è storia… le note struggenti del Va pensiero vanno sospinte proprio da tutto il dolore che aveva dentro, insieme a un nuovo modo di comporre, la musica è parte effettiva della storia, è bella, è immediata, non ci sono tempi morti, il ritmo è continuo e così prese il via una delle opere più belle di Verdi che debuttò trionfalmente alla Scala.
Contrariamente al solito l’opera è divisa in 4 parti e non in 4 atti: Gerusalemme, L’empio, La profezia, L’idolo infranto. Sembrano 4 parti a sè stanti e Abgaille nel giorno del debutto fu interepretata da Giuseppina Strepponi, quella che poi divenne la donna della sua vita fino alla fine.
Di Va pensiero se ne sono appropriati in tanti: Per prima il popolo sotto il dominio austriaco e famoso è rimasto l’acronimo W VERDI = W Vittorio Emanuele Re D’Italia, lo stesso coro era stato uno dei simboli del nostro risorgimento, se n’è appropriato negli anni passati un partito del nord e per anni si è pensato di usarlo come inno nazionale italiano. La cosa non ha avuto seguito perché come qualcuno ha fatto giustamente notare quel coro narra di ebrei sconfitti…quel coro narra di persone disperate che piangono la loro sconfitta certi di non avere futuro e rimpiangono la patria sì bella e perduta e difatti alla fine dello struggente coro interviene Zaccaria, loro pontefice, a dar loro la sveglia… non piangete come femmine imbelli… e svanisce la poesia…ma il popolo si rispecchiava in quelle parole che ancora oggi accompagnate dalla splendida musica danno i brividi.
Meglio precisare che tra l’invasione del regno di Gerusalemme da parte di Nabuccodonosor e la liberazione del popolo ebraico dalla deportazione passa all’incirca mezzo secolo. Ovviamente nel libretto tutto è molto concentrato e peraltro ci sono personaggi come Fenene, Abigaille e Ismaele che non compaiono nella Bibbia.
Di fatto in quest’opera scorrono due trame parallele: la storia d’amore e il conflitto tra Ebrei ed Assiri.
Parte prima - Gerusalemme
Ouverture.
L’ouverture è di per sé già un capolavoro che contiene qualche novità. Intanto ha un ritmo preciso, inizia lentamente con i tromboni il cui suono rievoca gli ebrei che pregano, poi segue una parte vivace che richiama il coro di Maledizione della II parte, poi c’è un richiamo al Va Pensiero seguito da altre parti che richiamano altri parti dell’opera, come il coro dei sacerdoti, il finale della parte I e il duetto tra Abigaille Nabucco, le prime due parti vengono di nuovo ripetute e quando sembra che l’ouverture stia per finire, ritorna il coro “maledetto” fino alla conclusione finale dell’ouverture.
Eccola diretta da Riccardo Muti, magari dopo aver letto queste poche parole si potrà seguire meglio anche la musica.
In questo video si possono seguire bene anche gli strumenti. La registrazione è stata fatta a Montecitorio per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
L’ouverture è di per sé già un capolavoro che contiene qualche novità. Intanto ha un ritmo preciso, inizia lentamente con i tromboni il cui suono rievoca gli ebrei che pregano, poi segue una parte vivace che richiama il coro di Maledizione della II parte, poi c’è un richiamo al Va Pensiero seguito da altre parti che richiamano altri parti dell’opera, come il coro dei sacerdoti, il finale della parte I e il duetto tra Abigaille Nabucco, le prime due parti vengono di nuovo ripetute e quando sembra che l’ouverture stia per finire, ritorna il coro “maledetto” fino alla conclusione finale dell’ouverture.
Eccola diretta da Riccardo Muti, magari dopo aver letto queste poche parole si potrà seguire meglio anche la musica.
In questo video si possono seguire bene anche gli strumenti. La registrazione è stata fatta a Montecitorio per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
IL sipario si apre sul tempio di Salomone dove gli ebrei entrano sfiniti e terrorizzati. Ormai sanno che Nabuccodonosor (che da ora chiameremo solo Nabucco) è alle porte e sta per invadere Gerusalemme. I Leviti (uomini) cantano con voce forte dando l’annuncio dell’arrivo del re d’ Assiria (Nabucco), le Vergini subito dopo cantano, quasi pregano con voce dolce e dolorosa.
Entra in scena Zaccaria, che è il pontefice degli ebrei, tenendo per mano una fanciulla, Fenena che è figlia di Nabucco. La sua idea è di tenerla come ostaggio e con questa speranza si rivolge al suo popolo esortandoli a sperare. In pratica è un ricatto… io ti ridò tua figlia e tu liberi il popolo. Finalmente un po’ di luce per gli ebrei che finalmente possono ricominciare a sperare… “Di lieto giorno un sole, forse per noi spuntò”
Ma la gioia dura poco… arriva in scena Ismaele, il figlio del re di Gerusalemme, che trafelato racconta allo sgomento popolo come ormai il re di Babilonia (sempre Nabucco) sia entrato in città. Ancora una volta Zaccaria deve spronare il proprio popolo e affida Fenena a Ismaele cantando una specie di inno che accenda di nuovo l’animo del popolo spaventato “Come notte al sol fuggente”.
Musica con finale travolgente e con Zaccaria che spinge Fenena verso Ismaele affidandogliela, non sapendo che questi è innamorato d Fenena… e cioè che il figlio del re di Gerosalemme è innamorato della figlia del re di Assiria, ma andiamo per gradi.
Entra in scena Zaccaria, che è il pontefice degli ebrei, tenendo per mano una fanciulla, Fenena che è figlia di Nabucco. La sua idea è di tenerla come ostaggio e con questa speranza si rivolge al suo popolo esortandoli a sperare. In pratica è un ricatto… io ti ridò tua figlia e tu liberi il popolo. Finalmente un po’ di luce per gli ebrei che finalmente possono ricominciare a sperare… “Di lieto giorno un sole, forse per noi spuntò”
Ma la gioia dura poco… arriva in scena Ismaele, il figlio del re di Gerusalemme, che trafelato racconta allo sgomento popolo come ormai il re di Babilonia (sempre Nabucco) sia entrato in città. Ancora una volta Zaccaria deve spronare il proprio popolo e affida Fenena a Ismaele cantando una specie di inno che accenda di nuovo l’animo del popolo spaventato “Come notte al sol fuggente”.
Musica con finale travolgente e con Zaccaria che spinge Fenena verso Ismaele affidandogliela, non sapendo che questi è innamorato d Fenena… e cioè che il figlio del re di Gerosalemme è innamorato della figlia del re di Assiria, ma andiamo per gradi.
Dopo che Zaccaria affida Fenena ad Ismaele, esce dal tempio insieme a tutto il popolo che si era radunato e i due ragazzi restano soli e qui si scoprono gli altarini: Ismaele fu mandato come ambasciatore a Babilonia, ma Nabucco lo fece rinchiudere in prigione e Fenena, come abbiamo già detto, figlia minore di Nabucco lo aiuta a salvarsi, ma non lo aiuta a salvarsi solo dalla prigione, ma anche dall’amore furioso e possessivo di Abigaille, figlia maggiore di Nabucco, ma non figlia naturale, ma bensì comperata come una schiava e cresciuta poi come una figlia, la figlia maggiore.
Ismaele non ha dimenticato il rischio corso da Fenena e un po’ perché la ama, un po’ per ricambiare il gesto generoso della ragazza ora vorrebbe ricambiare e restituirle la libertà, ma il progetto viene sventato dall’arrivo da Abigaille travestita da ebrea (parte difficile per un soprano, la dolcezza si alterna all’odio, l’odio all’amore, l’amore al pentimento e la voce registra tutti questi sentimenti) che fa capire a Ismaele che un tempo lo ha amato, ma che nonostante tutto lo ama ancora e che se lui l’amasse lei potrebbe salvare il popolo di Israele.
Abigaille continua a dichiarargli il suo amore “Io t’amava…” ma l’uomo rifiuta il suo amore… “ah no…La vita io ti abbandono, ma il mio cor nol poss’io”…Fenena “Ah! Già t’invoco, già ti sento…” Abigaille “Io t’amava”… Ismaele “Ma ti possa il pianto mio…” il terzetto è bello, ma all’improvviso la musica insorge, quasi una marcia trionfale fragorosa accompagna l’entrata di Nabucco nel tempio mentre le donne pregano.
Zaccaria ferma il re con decisione prima di tutto perché è nella casa di Dio e poi perché gli dice di avere in mano sua figlia Fenena dimostrando di avere anche in mano il coltello.
E’ un colpo per Nabucco che finge di stare al gioco di Zaccaria, ma non riesce a reggere il gioco … “Vittime tutti cadranno ormai in mar di sangue fra pianti e lai”…e Zaccaria alza il coltello su Fenena per colpirla, ma interviene Ismaele che bloccando il braccio di Zaccaria salva la ragazza che corre dal padre.
A questo punto Nabucco, vista la figlia in salvo da sfogo a tutto il suo furore, da ordine ai suoi uomini di saccheggiare, uccidere, a fare prigioniero il popolo a cominciare proprio da Zaccaria… la musica qui è imponente, rapida, concitata, martellante, dopo la cabaletta di Nabucco il coro sempre più pressante e cadenzato e con Abigaille felice che il popolo dell'uomo che l'ha respinta venga sterminato si chiude la prima parte.
Ismaele non ha dimenticato il rischio corso da Fenena e un po’ perché la ama, un po’ per ricambiare il gesto generoso della ragazza ora vorrebbe ricambiare e restituirle la libertà, ma il progetto viene sventato dall’arrivo da Abigaille travestita da ebrea (parte difficile per un soprano, la dolcezza si alterna all’odio, l’odio all’amore, l’amore al pentimento e la voce registra tutti questi sentimenti) che fa capire a Ismaele che un tempo lo ha amato, ma che nonostante tutto lo ama ancora e che se lui l’amasse lei potrebbe salvare il popolo di Israele.
Abigaille continua a dichiarargli il suo amore “Io t’amava…” ma l’uomo rifiuta il suo amore… “ah no…La vita io ti abbandono, ma il mio cor nol poss’io”…Fenena “Ah! Già t’invoco, già ti sento…” Abigaille “Io t’amava”… Ismaele “Ma ti possa il pianto mio…” il terzetto è bello, ma all’improvviso la musica insorge, quasi una marcia trionfale fragorosa accompagna l’entrata di Nabucco nel tempio mentre le donne pregano.
Zaccaria ferma il re con decisione prima di tutto perché è nella casa di Dio e poi perché gli dice di avere in mano sua figlia Fenena dimostrando di avere anche in mano il coltello.
E’ un colpo per Nabucco che finge di stare al gioco di Zaccaria, ma non riesce a reggere il gioco … “Vittime tutti cadranno ormai in mar di sangue fra pianti e lai”…e Zaccaria alza il coltello su Fenena per colpirla, ma interviene Ismaele che bloccando il braccio di Zaccaria salva la ragazza che corre dal padre.
A questo punto Nabucco, vista la figlia in salvo da sfogo a tutto il suo furore, da ordine ai suoi uomini di saccheggiare, uccidere, a fare prigioniero il popolo a cominciare proprio da Zaccaria… la musica qui è imponente, rapida, concitata, martellante, dopo la cabaletta di Nabucco il coro sempre più pressante e cadenzato e con Abigaille felice che il popolo dell'uomo che l'ha respinta venga sterminato si chiude la prima parte.
Seconda parte - L'empio
Cambia la scena e dal tempio di Salomone passiamo alle stanze reali del re di Assiria, dove Abigaille si aggira nervosa tra le stanze con un foglio tra le mani. Un foglio importante per la nostra storia perchè è il foglio dove è scritto che Abigaille non è la figlia del re, ma bensì è una schiava comprata dal re e poi cresciuta come una figlia insieme a Fenena la vera figlia di Nabucco. Dire che Abigaille è infuriata non rende l'idea... la ragazza è furibonda e il suo unico desiderio è vendicarsi ovviamente di Nabucco, di Fenena e di tutti i babilonesi. Arriva il Gran Sacerdote di Belo (Belo è la loro divinità) che annuncia che Fenena è reggente di Babilonia, che ha fatto liberare tutti i prigionieri che l'esercito assiro aveva fatto e aggiunge che il popolo vorrebbe che fosse invece lei a salire sul trono e hanno sparso la voce (falsa) che Nabucco sia morto in combattimento e che a questo punto il popolo assiro vogliono Abigaille come regina la quale ovviamente non vede l'ora di vendicarsi spodestando padre e sorella.
L'azione si sposta in un'altra ala della residenza reale, Zaccaria prigioniero degli assiri entra seguito da un Levito che porta le tavole della legge, nell'appartamento di Fenena incontrando sul suo cammino anche Ismaele. L'intento di Zaccaria è di portare Fenena alla religione ebraica. Intanto la scena è vuota, Ismaele viene riconosciuto dai Leviti e inizia un inevitabile scontro, fermato in tempo dall'arrivo di Zaccaria, Fenena ed Anna ed è proprio quest'ultima, sorella di Zaccaria, che informa i Leviti che Ismaele non è un traditore in quanto Fenena si è convertita alla religione ebraica, ma la quiete dura un attimo. Tutto affannato entra Abdallo che annuncia la morte di Nabucco.
Le due donne quindi devono quindi mettere le mani sulla corona visto che il re è morto, ma l'arrivo di Nabucco viso e vegeta ribalta di nuovo le carte. Egli prende la corona, sfida Abigaille a prenderla dalle sue stesse mani, e comincia un recitativo che man mano che le note aumentano, aumenta anche l'esaltazione di Nabucco, vuole la morte di Zaccaria e di tutto il popolo ebraico, ma Fenena gli comunica che va a morte anche lei perchè ormai ebrea anch'essa. Nabucco costringe la figlia a inginocchiarsi a lui e mentre al culmine dell'esaltazione esclama: "Non son più re, son Dio" un fulmine lo colpisce accompagnato dal fragore dell'orchesta che accompagna il fulmine. Nabucco è andato come si suol dire "fuori di testa", lo scettro gli sfugge dalle mani e lesta Abigaille prende la corona e se la mette in testa.
Fine della parte seconda
Cambia la scena e dal tempio di Salomone passiamo alle stanze reali del re di Assiria, dove Abigaille si aggira nervosa tra le stanze con un foglio tra le mani. Un foglio importante per la nostra storia perchè è il foglio dove è scritto che Abigaille non è la figlia del re, ma bensì è una schiava comprata dal re e poi cresciuta come una figlia insieme a Fenena la vera figlia di Nabucco. Dire che Abigaille è infuriata non rende l'idea... la ragazza è furibonda e il suo unico desiderio è vendicarsi ovviamente di Nabucco, di Fenena e di tutti i babilonesi. Arriva il Gran Sacerdote di Belo (Belo è la loro divinità) che annuncia che Fenena è reggente di Babilonia, che ha fatto liberare tutti i prigionieri che l'esercito assiro aveva fatto e aggiunge che il popolo vorrebbe che fosse invece lei a salire sul trono e hanno sparso la voce (falsa) che Nabucco sia morto in combattimento e che a questo punto il popolo assiro vogliono Abigaille come regina la quale ovviamente non vede l'ora di vendicarsi spodestando padre e sorella.
L'azione si sposta in un'altra ala della residenza reale, Zaccaria prigioniero degli assiri entra seguito da un Levito che porta le tavole della legge, nell'appartamento di Fenena incontrando sul suo cammino anche Ismaele. L'intento di Zaccaria è di portare Fenena alla religione ebraica. Intanto la scena è vuota, Ismaele viene riconosciuto dai Leviti e inizia un inevitabile scontro, fermato in tempo dall'arrivo di Zaccaria, Fenena ed Anna ed è proprio quest'ultima, sorella di Zaccaria, che informa i Leviti che Ismaele non è un traditore in quanto Fenena si è convertita alla religione ebraica, ma la quiete dura un attimo. Tutto affannato entra Abdallo che annuncia la morte di Nabucco.
Le due donne quindi devono quindi mettere le mani sulla corona visto che il re è morto, ma l'arrivo di Nabucco viso e vegeta ribalta di nuovo le carte. Egli prende la corona, sfida Abigaille a prenderla dalle sue stesse mani, e comincia un recitativo che man mano che le note aumentano, aumenta anche l'esaltazione di Nabucco, vuole la morte di Zaccaria e di tutto il popolo ebraico, ma Fenena gli comunica che va a morte anche lei perchè ormai ebrea anch'essa. Nabucco costringe la figlia a inginocchiarsi a lui e mentre al culmine dell'esaltazione esclama: "Non son più re, son Dio" un fulmine lo colpisce accompagnato dal fragore dell'orchesta che accompagna il fulmine. Nabucco è andato come si suol dire "fuori di testa", lo scettro gli sfugge dalle mani e lesta Abigaille prende la corona e se la mette in testa.
Fine della parte seconda
Parte Terza . La profezia
Siamo nei giardini pensili di Babilonia. Abgaille è seduta in trono e ha tutti intorno: il gran sacerdote, i dignitari, i soldati, il popolo. Tutti intonano un inno, una marcia a gloria sua e del dio Belo del quale la nuova regina ha ristabilito il culto. Il Gran Sacerdote chiede che tutti gli ebrei siano messi a morte a cominciare dalla sorella che ha rinnegato la sua religione. Abigaille si finge un po' indignata e un po' sorpresa, ma in cuor suo è quello che desidera da tempo e prende in mano il foglio con la sentenza di morte di sua sorella, ma in quel momento entra Nabucco tutto lacero e con barba incolta e cala una cappa di gelo su tutti: il re che sembrava fuori di testa è tornato e rivuole il suo trono. Il suo servo Abdallo cerca di riportarlo indietro, ma Nabucco non sente ragioni, crede che tutta quella gente radunata nella sala del consiglio sia riunita per lui e pretende di riavere il suo trono, finalmente si accorge che il trono è occupato da una persona che non riconosce.
Abigaille allontana tutti, in scena restano solo lei e Nabucco. Lei tenta di persuaderlo che è lì per conservargli il regno, poi alle sue rimostranze energiche gli dice chiaramente che il popolo sapendolo morto ha incoronato lei come regina e che il popolo ha chiesto lo sterminio degli ebrei... si si a morte urla Nabucco e nella foga appone il sigillo reale sulla sentenza di morte, ma solo dopo si accorge che così facendo ha firmato anche la condanna per Fenena sua figlia. I due si accusano a vicenda, Abigaille accusa il padre di viltà, gli dà dello stolto, e gli dice chiaramente che ha scoperto di non essere sua figlia, ma di essere una schiava. Lui chiede perdono, chiede pietà per la sorella, ma Abigaille non arretra, con la sua firma la sentenza è diventata legge.
In un ultimo disperato tentativo Nabucco cerca disperatamente il foglio che attesti la nascita di Abgaille potendo così deriderla perchè schiava e quindi con nessun titolo per fare la regina, ma Abgaille tira fuori il foglio dentro la scollatura e sotto i suoi occhi lo fa a pezzi.
E' finita, Nabucco viene arrestato e portato in cella mentre Abgaille gioisce.
La scena cambia e siamo sul fiume Eufrate. Tutti gli ebrai sono stati fatti prigionieri, incatenati e condannati ai lavori forzati e pensano con infinita nostalgia e struggimento alla loro terra natìa e lontana. Questa meravigliosa preghiera che presa a sè sembra un inno isolato, nel corso dell'opera assume un altro tono...è veramente la preghiera che gli ebrei sfiniti cantano dapprima sommessamente fino al grido "Arpa d'or dei fatidici vati" che irrompe in tutta la sua potenza.
Gustatevi questo video... alla fine vedere il coro con le lacrime è davvero da pelle d'oca.
La preghiera sembra che arrivi davvero fino al cielo, ma arriva Zaccaria che anche stavolta dà la sveglia al popolo invitandolo a reagire e si dichiara sicuro che da lì a poco le loro catene si apriranno, e sarà il popolo ebreo a sterminare gli assiri e distruggere Babilonia...e con questa profezia si chiude il terzo atto
.Siamo nei giardini pensili di Babilonia. Abgaille è seduta in trono e ha tutti intorno: il gran sacerdote, i dignitari, i soldati, il popolo. Tutti intonano un inno, una marcia a gloria sua e del dio Belo del quale la nuova regina ha ristabilito il culto. Il Gran Sacerdote chiede che tutti gli ebrei siano messi a morte a cominciare dalla sorella che ha rinnegato la sua religione. Abigaille si finge un po' indignata e un po' sorpresa, ma in cuor suo è quello che desidera da tempo e prende in mano il foglio con la sentenza di morte di sua sorella, ma in quel momento entra Nabucco tutto lacero e con barba incolta e cala una cappa di gelo su tutti: il re che sembrava fuori di testa è tornato e rivuole il suo trono. Il suo servo Abdallo cerca di riportarlo indietro, ma Nabucco non sente ragioni, crede che tutta quella gente radunata nella sala del consiglio sia riunita per lui e pretende di riavere il suo trono, finalmente si accorge che il trono è occupato da una persona che non riconosce.
Abigaille allontana tutti, in scena restano solo lei e Nabucco. Lei tenta di persuaderlo che è lì per conservargli il regno, poi alle sue rimostranze energiche gli dice chiaramente che il popolo sapendolo morto ha incoronato lei come regina e che il popolo ha chiesto lo sterminio degli ebrei... si si a morte urla Nabucco e nella foga appone il sigillo reale sulla sentenza di morte, ma solo dopo si accorge che così facendo ha firmato anche la condanna per Fenena sua figlia. I due si accusano a vicenda, Abigaille accusa il padre di viltà, gli dà dello stolto, e gli dice chiaramente che ha scoperto di non essere sua figlia, ma di essere una schiava. Lui chiede perdono, chiede pietà per la sorella, ma Abigaille non arretra, con la sua firma la sentenza è diventata legge.
In un ultimo disperato tentativo Nabucco cerca disperatamente il foglio che attesti la nascita di Abgaille potendo così deriderla perchè schiava e quindi con nessun titolo per fare la regina, ma Abgaille tira fuori il foglio dentro la scollatura e sotto i suoi occhi lo fa a pezzi.
E' finita, Nabucco viene arrestato e portato in cella mentre Abgaille gioisce.
La scena cambia e siamo sul fiume Eufrate. Tutti gli ebrai sono stati fatti prigionieri, incatenati e condannati ai lavori forzati e pensano con infinita nostalgia e struggimento alla loro terra natìa e lontana. Questa meravigliosa preghiera che presa a sè sembra un inno isolato, nel corso dell'opera assume un altro tono...è veramente la preghiera che gli ebrei sfiniti cantano dapprima sommessamente fino al grido "Arpa d'or dei fatidici vati" che irrompe in tutta la sua potenza.
Gustatevi questo video... alla fine vedere il coro con le lacrime è davvero da pelle d'oca.
La preghiera sembra che arrivi davvero fino al cielo, ma arriva Zaccaria che anche stavolta dà la sveglia al popolo invitandolo a reagire e si dichiara sicuro che da lì a poco le loro catene si apriranno, e sarà il popolo ebreo a sterminare gli assiri e distruggere Babilonia...e con questa profezia si chiude il terzo atto
Quarta parte - l’idolo infranto
Nabucco si sveglia in una stanza della reggia, sente le trombe in lontananza e le scambia per un richiamo di guerra. Si alza, cerca la spada, dalla finestra vede Gerusalemme e già pensa di conquistarla quando all’improvviso sente che alcuni soldati nominano Fenena… pensa che la stiano portando a lui e invece affacciandosi alla finestra vede con raccapriccio che la figlia è prigioniera con i polsi legati e intorno a lei si sentono le grida di “Fenena a morte”.
E’ un attimo, improvvisamente Nabucco ricorda tutto, il foglio con la sua firma, il litigio con Abigaille, il fulmine che lo ha colpito e lucido ormai, dopo aver inutilmente picchiato alla porta si accorge di essere prigioniero e quanto mai disperato si inginocchia e lui, re degli Assiri, chiede perdono umilmente e in ginocchio al Dio degli ebrei…è pentito, profondamente pentito e invoca il suo perdono ed è l’inizio della sua conversione, capisce il male che ha fatto e invoca il perdono e come se qualcuno avesse ascoltato la sua preghiera arriva Abdallo con al seguito soldati fidati che gli offrono il loro aiuto per liberare Fenena e salvare gli ebrei e tutti partono gridando vendetta.
Dio di Giuda è uno dei pezzi più belli dell’opera, molto verdiana, l‘andamento è prima lento, dolcissimo, cantabile e poi cambia marcia e diventa impetuoso, cadenzato, ritmico.
Val la pena di sentire sia Sherril Milnes che tutto il pezzo… sono 7 minuti che meritano CLICCARE DUE VOLTE PER VEDERLO SU YOUTUBE
Nabucco si sveglia in una stanza della reggia, sente le trombe in lontananza e le scambia per un richiamo di guerra. Si alza, cerca la spada, dalla finestra vede Gerusalemme e già pensa di conquistarla quando all’improvviso sente che alcuni soldati nominano Fenena… pensa che la stiano portando a lui e invece affacciandosi alla finestra vede con raccapriccio che la figlia è prigioniera con i polsi legati e intorno a lei si sentono le grida di “Fenena a morte”.
E’ un attimo, improvvisamente Nabucco ricorda tutto, il foglio con la sua firma, il litigio con Abigaille, il fulmine che lo ha colpito e lucido ormai, dopo aver inutilmente picchiato alla porta si accorge di essere prigioniero e quanto mai disperato si inginocchia e lui, re degli Assiri, chiede perdono umilmente e in ginocchio al Dio degli ebrei…è pentito, profondamente pentito e invoca il suo perdono ed è l’inizio della sua conversione, capisce il male che ha fatto e invoca il perdono e come se qualcuno avesse ascoltato la sua preghiera arriva Abdallo con al seguito soldati fidati che gli offrono il loro aiuto per liberare Fenena e salvare gli ebrei e tutti partono gridando vendetta.
Dio di Giuda è uno dei pezzi più belli dell’opera, molto verdiana, l‘andamento è prima lento, dolcissimo, cantabile e poi cambia marcia e diventa impetuoso, cadenzato, ritmico.
Val la pena di sentire sia Sherril Milnes che tutto il pezzo… sono 7 minuti che meritano CLICCARE DUE VOLTE PER VEDERLO SU YOUTUBE
Nei giardini di Babilonia si avvia un triste corteo accompagnato dalla marcia funebre. Sono gli ebrei e Fenena condannati a morte circondati da tutta la corte di Babilonia che vuole assistere allo spettacolo tanto atteso. Dopo la benedizione di Zaccaria Fenena alza al cielo la sua disperata e commovente preghiera che viene però interrotta da voci che al di fuori dei giardini inneggiano a Nabucco e infatti Nabucco entra in scena insieme alle sue guardie rivendicando il suo essere il vero re e fermando l’inutile martirio di sua figlia. Dà alle sue guardie l’ordine di distruggere la statua, l’idolo Belo, ma come per un miracolo l’idolo si infrange da solo cadendo a terra. Sembra un segnale divino, la sorpresa è generale, ma Nabucco non si perde d’animo, dà ordine di liberare tutti gli ebrei e di costruire un nuovo tempio e racconta anche quel che ancora gli altri non sanno e cioè che Abigaille ormai fuori di senno ha bevuto del veleno e quindi ora è lui il solo e unico re e qui c’è un altro bellissimo coro anche questo molto verdiano e molto bello ed è tutto cantato “a Cappella”, solo alla fine l’orchestra interviene per accompagnare la voce alla fine.
L’opera a questo punto potrebbe finire, tutti i tasselli sono a posto, Fenena e Ismaele sono salvi, Nabucco rinsavito e convertito libera gli ebrei dalle catena, Abigaille si è suicidata… ma proprio Abigaille torna in scena sorreggendosi a mala pena. Il veleno sta facendo eccetto e lei ormai allo stremo chiedo perdono a tutti e il popolo alla fine le concede il perdono “Solleva Iddio l’afflitto” e a Zaccaria non resta che proclamare Nabucco re…”Servendo a Jehovah sarai de’ regi il re…”
L’opera completa in un’edizione molto bella del 1977 con Riccardo Muti giovanissimo e un’inedita Ottavia Piccola che era una ragazzina
Ultima modifica di Aurora il Dom Nov 17, 2013 9:56 pm - modificato 26 volte.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Mi son venuti i grisuli "pelle d'oca" a leggere. Mentre leggevo mi tornavano alla mente di va pensiero ... stupenda
Aspitto il seguito.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Il mio pensiero e andato subito a va pensiero, quanto e struggente quella musica! ti trafigge l'anima
grazie la storia non la conoscevo
grazie la storia non la conoscevo
Maria21- matta timida
- Messaggi : 3195
Data d'iscrizione : 19.01.13
Località : Adelaide Australia
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
L'anno scorso sono andata con marito e amici a Busseto ed abbiamo ripercorso la vita di Verdi. Ci avevano raccontato la nascita di varie opere tra cui il Nabucco, proprio come l'hai raccontata tu. Se vi capita andate a vedere il Museo Verdi, la sua casa natale e la casa dove ha bissuto con la prima moglie, nonché il teatro, costruito anche con i soldi di Verdi, ma in cui il Maestro non mise mai piede. E' una gita molto interessante e piacevole.
Va pensiero mi fa sempre commuovere, verso qualche lascrimuccia anche ora al solo ricordarlo.
Va pensiero mi fa sempre commuovere, verso qualche lascrimuccia anche ora al solo ricordarlo.
Danielagriner- matta certificata
- Messaggi : 17235
Data d'iscrizione : 20.01.13
Età : 77
Località : Casorezzo (Mi)
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Ho inserito l'ouverture... scusate ma debbo farlo a rate.
Ultima modifica di Aurora il Mar Feb 19, 2013 9:52 pm - modificato 1 volta.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Goccia dopo goccia, la gustiamo meglio !
Intanto per ora non posso ascoltare la musica, così ho tempo di rileggere e di ascoltare.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Altra goccia... vi ho portato fino al va pensiero, ma il terzo atto o parte non è ancora finita.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Grazie Aurora, le musiche le ascolto domattina, stavo andando a letto perchè sono stanchissima.
Ho letto tutto, ma un buon ripasso con la musica non mi farà male.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Finito il terzo atto... siccome mentre scrivevo sentivo il Don Carlo non avevo realizzato che ero quasi arrivata la fine.
Spero quanto prima di mettere giù anche il 4° atto.
Spero quanto prima di mettere giù anche il 4° atto.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Bellissime le parole che proprio di spiegano il travaglio di questa popolazione, mi è piaciuta tanto la marcetta che si sente nell'epilogo di Zaccaria che spinge Fanina verso Ismaele.
Splendido il coro quando Nabucco, vista la figlia in salvo ordina di saccheggiare e uccidere e fare prigionieri il popolo di Zaccaria senza accorgersi di quanto male fa alla figlia.
Ed infine il coro che canta il Nabucco è veramente stupefacente, nonostante conosco parola per parola, l'emozione è sempre tanta.
Ecco, sono stata brava e ora aspetto il 4° atto.
Sono stata brava [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
E tu strepitosa !!!
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Tu sei stata brava a seguirmi.
Il quarto atto è abbastanza velce, ci metto più tempo a trovare una bella versione da mettere qui che a scrivere.
D'altra parte per cominciare ad amare l'opera bisogna cominciare da cose facili e orecchiabili, poi pian piano il resto vien da sè.
Per me quest'ora è stata una piacevola scoperta, perchè la pensavo un'opera crudele e drammatica e invece non è così, è piacevole, ha una musica che in certi punti toglie il fiato e ha anche un lieto fine, perchè i cattivi si pentono, i buoni vivono, il popolo viene liberato e la cattiva si suicida... meglio di così.
Il quarto atto è abbastanza velce, ci metto più tempo a trovare una bella versione da mettere qui che a scrivere.
D'altra parte per cominciare ad amare l'opera bisogna cominciare da cose facili e orecchiabili, poi pian piano il resto vien da sè.
Per me quest'ora è stata una piacevola scoperta, perchè la pensavo un'opera crudele e drammatica e invece non è così, è piacevole, ha una musica che in certi punti toglie il fiato e ha anche un lieto fine, perchè i cattivi si pentono, i buoni vivono, il popolo viene liberato e la cattiva si suicida... meglio di così.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Allora sono cattivissima ... aspetto il quarto atto che la cattiva si suicida, non sopporto le ingiustizie e se questa screanzata oltretutto era stata adottata, non doveva comportarsi da animale
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
grazie Aurora
Elia-P- matta semplice
- Messaggi : 385
Data d'iscrizione : 25.01.13
Località : Atri
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Quarta parte finita. E' stato più faticoso del previsto, ma ce l'ho fatta.
Ci saranno sicuramente tanti errori, ho commesso l'errore di scrivere a rate direttamente qui e non lo farò mai più, intanto perchè questo format non tiene in memoria quel che si scrive e si rischia di perdere tanto lavoro e poi perchè è più complicato formattarlo... quindi se ci sarà una prossima volta scriverò in word e copiaincollerò.
Ci saranno sicuramente tanti errori, ho commesso l'errore di scrivere a rate direttamente qui e non lo farò mai più, intanto perchè questo format non tiene in memoria quel che si scrive e si rischia di perdere tanto lavoro e poi perchè è più complicato formattarlo... quindi se ci sarà una prossima volta scriverò in word e copiaincollerò.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Il brano di Cheril Milnes è stato disattivao su richiesta dell'autore e quindi non l'ho sentito.
Bellissimo tutto il resto.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Cliccaci due volte così lo vedi direttamente su youtube... ascoltalo perchè merità e lui è bravissimo, è uno dei più bei baritoni che conosca.
Poi dimmi se ti piace... a me soprattutto la seconda parte fa impazzire, ma tutto l'insieme lo trovo spendido.
Poi dimmi se ti piace... a me soprattutto la seconda parte fa impazzire, ma tutto l'insieme lo trovo spendido.
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Capperola, non è la prima volta che lo dici ... ma me ne dimentico sempre.
Grazie !!!
Re: Nabuccodonosor ora Nabucco di G. Verdi
Aurora, grazie! Purtroppoqui a Cardiff ho una connessione un po' ballerina e mi Sa che dovrò aspettare di essere di nuovo a casa per leggere tutto, ma hai fatto un lavoro bellissimo!
Anna
Anna
annara- matta timida
- Messaggi : 1180
Data d'iscrizione : 19.01.13
Località : Milano
Argomenti simili
» La Traviata di G. Verdi
» Il trovatore di G. Verdi
» Ernani di G. Verdi
» Tutto Verdi
» Falstaff di G. Verdi
» Il trovatore di G. Verdi
» Ernani di G. Verdi
» Tutto Verdi
» Falstaff di G. Verdi
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|